I timorati di Dio (φοβούμενοι τὸν Θεόν, trasl.phoboumenoi ton Theon)[1] o adoratori di Dio (θεοσεβεῖς, trasl. Theosebeis)[1] erano una classe numerosa di gentili simpatizzanti dell'ebraismo greco-romano, che esisteva nell'antichità classica.[2][3][4][5] Esso consisteva nell’osservanza di alcuni riti e tradizioni religiose ebraiche senza una piena conversione al giudaismo.[1][2][3][5][6][7][8] Il concetto ha precedenti nei proseliti della Bibbia ebraica.
Alcuni studiosi moderni, come A. Thomas Kraabel, credono che i timorati di Dio siano un'invenzione degli Atti degli Apostoli.[2] Più in generale, l'espressione "timorato di Dio" giunse a significare qualcuno che era onestamente religioso.
^ Ralph Marcus, The Sebomenoi in Josephus, in Jewish Social Studies, vol. 14, n. 3, Bloomington, Indiana, Indiana University Press, 1952, pp. 247–250 ., JSTOR4465081.
^abGeoffrey W. Bromiley, The International Standard Bible Encyclopedia, vol. 3, Fully Revised, Grand Rapids, Michigan, Eerdmans, 1986, p. 1010, ISBN0-8028-3783-2.
^ Paul Trebilco, I «Timorati di Dio», in Lewin (a cura di), Gli ebrei nell'Impero romano: saggi vari, Firenze, La Giuntina, 2001, pp. 161–193, ISBN88-8057-120-6.
^ Paul Trebilco, The Jews in Asia Minor, 66-c. 235 CE, in Davies, Finkelstein e Katz (a cura di), The Cambridge History of Judaism: Volume 4, The Late Roman-Rabbinic Period, Cambridge, Cambridge University Press, 2006, pp. 80–82, ISBN978-0-521-77248-8.